Parlare in altre lingue:

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:31

Parlare in altre lingue:

«Le lingue erano il passatempo di un ministro di culto Metodista, ne parlava speditamente almeno sette»

Un ministro di culto Metodista che era altamente rispettato mi ha raccontato la seguente storia. Le lingue erano il suo passatempo e lui ne parlava speditamente almeno sette. Avendo letto sul giornale che nella Cappella di Bowland Street, in Bradford, si stavano sperimentando delle straordinarie scene di fervore di risveglio, e che alcuni professavano di avere il dono delle lingue e il dono di profezia, egli decise di investigare.

Egli prese il treno per Bradford pregando molto affinché egli fosse guidato in maniera chiara, e quando arrivò a destinazione entrò nella riunione nel momento in cui l’intera congregazione stava lodando Iddio assieme in modo udibile.

Egli si inginocchiò con tutti noi, e pochi istanti dopo egli rimase meravigliato nel sentire attorno a lui delle persone lodare e adorare il Signore in ognuna delle sette lingue che lui conosceva bene.

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:31
Rimase senza parole. I presenti erano troppo occupati nella loro adorazione per notare che lui era entrato e si era inginocchiato in mezzo a loro. Certamente nessuno dei presenti sapeva quali lingue lui sapeva parlare. E poi ancora, loro stavano rallegrandosi per la morte, la resurrezione e il promesso ritorno del Signore Gesù, esaltando l’efficacia del Suo sangue purificatore e del Suo potere risorto. Ci furono molte cose che lui capì erano Scritturali in quella riunione, sebbene lui prima di allora non le avesse mai viste messe in pratica.
Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:32
Senza dire una parola egli andò via dalla riunione per tornarsene a casa sua, e mentre era in viaggio si trovò in una carrozza ferroviaria da solo, così egli tirò fuori la sua pipa e il tabacco, e l’accese per pensare a tutto quello che aveva visto e sentito durante la riunione in Bowland Street. Un grande desiderio di essere ripieno di Spirito Santo e di essere posseduto e controllato da Dio si impossessò di lui. Allora capì che quel tabacco della pipa era in qualche modo in contrasto con quel suo desiderio, cosicché egli gettò la sua pipa e la sua borsa da tabacco fuori dalla finestra della carrozza del treno e gettandosi sulle sue ginocchia egli gridò a Dio affinchè rivestisse anche lui di potenza dall’alto. Quando il suo treno arrivò alla stazione dove doveva fermarsi, egli vide che anche lui stava esaltando il Signore Gesù in una nuova lingua che lui non aveva mai imparato.

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:32
A partire da quel tempo egli venne spesso a Bradford per passare del tempo in comunione con noi, portando con lui dei membri della sua congregazione, e io gli ho sentito raccontare questa esperienza in varie occasioni.

W. F. P. Burton

Testimonianza tratta da: W. F. P. Burton, Signs following [Segni che accompagnano], pag. 34-35

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:33

Parlare in altre lingue:

«Ripieno della gloria di Dio»

Prima della mia prima visita alla Missione di Azusa Street, avevo sentito molte storie contraddittorie sul quel posto, e nonostante a quel tempo desideravo ardentemente le cose di Dio più profonde, pure nella mia semplicità non sapevo come raggiungere il livello dei primi Cristiani, perché era come se nessuno fosse salito più in alto o non sapesse dirmi come fare per raggiungerlo. Sapevo che la mia esperienza mancava della vita Pentecostale, in qualche modo ognuno pareva così privo di potenza. Per quanto mi concerneva, fino a quel tempo ero vissuto all’altezza dei limiti e della conoscenza che io avevo ricevuto. Ero stato miracolosamente guarito dal Signore tre volte, e la mia testimonianza viene spedita da altri in ogni stato dell’unione come pure all’estero. La mia famiglia aveva ricevuto le medesime benedizioni e tutti servivano il Signore, cosicché io avevo molte cose per le quali ringraziare e lodare Dio.

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:33
Giunse un tempo nella mia esperienza, dopo un attento studio della Parola di Dio, che io capii che c’erano delle cose più profonde in serbo per me, ma io non sapevo come e dove dovevo ricevere quella opera di grazia. Dopo avere sentito parlare dell’opera alla Missione pensai: ‘Se quello che mi è stato detto è vero, a proposito delle operazioni dello Spirito Santo e del come lo Spirito Santo è sceso su coloro che hanno creduto e come i beneficiari sono stati rivestiti di potenza dall’alto, la quale potenza li ha fatti parlare in altre lingue secondo che lo Spirito dava loro d’esprimersi’ allora quello è il posto per me e conclusi che il giorno del Signore successivo (n.d.t. il fratello intende dire ‘la domenica successiva’), che cadeva il 10 Giugno, io avrei frequentato la riunione e avrei visto da me.

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:33
Sin dalla prima volta che entrai in quel luogo fui colpito dallo spirito benedetto che predominava nella riunione, un tale sentimento di unità e di umiltà tra i figli di Dio. E prima che la riunione terminasse, io rimasi pienamente soddisfatto e convinto che era la potenza di Dio che stava operando. Da quel tempo in poi bramai sempre di più le cose più profonde di Dio e avvertivo che non avrei potuto essere appieno soddisfatto fino a che le benedizioni della vita Pentecostale non fossero state mie.

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:34
Mentre aspettavo Dio, mi fu rivelato che non potevo ottenere quelle benedizioni attraverso la mia esperienza passata e, per così dire, dovevo ricominciare. Io vi dico che se ero mai stato convinto lo ero proprio allora. Affidai tutto a Dio senza nessuna riserva. Inutile dire che io ricevetti una testimonianza della mia santificazione subito dopo. Nonostante l’agonia della mia anima era stata a volte così grande che potei a malapena sopportarla, Dio mi diede la grazia di sopportarla. Da quel tempo io mi resi conto che ero pronto per la mia Pentecoste, e ogni qualvolta ne ebbi l’opportunità mi presentai all’altare (n.d.t. davanti al pulpito) in pubblico come pure in privato, ricevendo spesso delle unzioni dopo avere fatto così.

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:34
Martedì 5 Marzo partecipai alla riunione ricercando per alcune ore la mia Pentecoste ma invano, e pareva che essa fosse lontana come sempre. Quando tornai a casa passai un po’ di tempo in comunione con alcuni membri della mia famiglia, la qual cosa mi ristorò un po’. Dopo di ciò, durante la serata decisi di visitare i miei vicini per alcuni momenti, i quali erano dei fratelli in Cristo che avevano ricevuto la loro Pentecoste. Mi era stato detto che anche il fratello H. Smith era là. Dopo una breve visita, acconsentimmo a passare un po’ di tempo in preghiera prima di lasciarci. Prima che la cosa fosse stabilita, il fratello Smith rimarcò che probabilmente il Signore mi avrebbe mandato la mia Pentecoste.
Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:34
Assomigliavo ad un uomo che si aggrappava a tutto e immediatamente un raggio di speranza entrò dentro la mia anima e dissi dentro di me: ‘Sì, Signore, manda il Tuo Spirito ora’. Un po’ alla volta sentii la potenza cadere su me. Per farla breve, dopo poco tempo io stavo parlando in altre lingue, e non posso raccontare in parole quella esperienza avuta allora, perché le parole non riuscirebbero ad esprimere il significato divino che quella esperienza ha per la mia anima. Parlai in lingue per quasi tre ore e glorificai Dio con esse. Durante quel tempo Dio mi rivelò molte cose che per il momento non riferirò. Non pensavo che un essere umano potesse essere riempito in questa maniera della gloria di Dio. Ora comincio a comprendere assieme a tutti i santi quale sia la larghezza e la lunghezza, e la profondità e l’altezza dell’amore di Cristo, e a conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinchè possa essere ripieno di tutta la pienezza di Dio.

Louis Osterberg

Testimonianza tratta da: The Apostolic Faith [La Fede Apostolica], Vol. I N. 7, Los Angeles, Cal. Aprile 1907

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:35

Parlare in altre lingue:

«Stava parlando in polacco»

 forati per zucchero, egli mi raccontò una storia che sembrava venire da un altro mondo.Harald Bredesen è un ministro di culto, pastore della Prima Chiesa Riformata di Mount Vernon, New York. Ha circa la mia età, quindi è sulla quarantina. Aveva un collare clericale, era un po’ calvo e aveva un eccitazione contagiosa. Bredesen ed io pranzammo assieme in un ristorante vicino al mio ufficio, e là, in un ambiente fatto di tazze da caffè e di contenitori

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:35
Pochi anni prima, Harald Bredesen, nonostante era stato attivamente coinvolto nell’opera della sua chiesa, era stato anche un giovane scontento. Gli sembrava che la sua vita religiosa non avesse nessuna vitalità, specialmente quando lui confrontava le sue esperienze con quelle dei primi Cristiani. ‘Nella Chiesa primitiva c’era una tale eccitazione, un tale entusiasmo’ disse Bredesen. ‘La Chiesa oggi in linea di massima ha perso questo. Tu hai avvertito che io sono sicuro di quello che dico. Dove sono le vite trasformate? Dove sono le guarigioni? Dov’è la fede per la quale gli uomini sono pronti a morire?’

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:35
Durante le sere a casa sua Bredesen aveva cominciato a leggere i racconti biblici delle prime chiese con queste domande nella sua mente e quasi all’istante egli si gettò su un indizio. Più leggeva e più si convinceva che i Cristiani del primo secolo traevano la loro vitalità dallo Spirito Santo, e più particolarmente da una esperienza che nel Nuovo Testamento è chiamata il Battesimo nello Spirito Santo.

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:35
Bredesen decise di fare questa esperienza, e affrontò la cosa prendendosi una vacanza. Si diresse verso i Monti Allegheny, si rinchiuse in una baita di montagna e là cominciò a pregare in continuazione. Decise di rimanere in quella baita fino a che non avesse raggiunto un nuovo livello di comunicazione con Dio. Giorno dopo giorno egli continuò a pregare.

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:36
Alla fine, una mattina, mentre si trovava fuori dalla baita pregando ad alta voce, sembrò che una calma si fosse stabilita sopra le colline. Ogni fibra del corpo di Bredesen si tese, come se tutto il suo essere stesse entrando in un nuovo livello di consapevolezza. Smise di parlare per un momento. E quando egli riprese a parlare, fuori dalla sua bocca uscirono – ed ecco qui le sue parole come le trascrissi quel giorno – ‘…La più bella effusione di vocali e consonanti ed anche alcune strane sillabe gutturali. Non riuscivo a riconoscere nessuna parola. Fu come se io stessi ascoltando una lingua straniera, eccetto che quella lingua stava uscendo dalla mia bocca’.

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:36
Stupito, incuriosito e un po’ spaventato, Bredesen corse giù dalla montagna, parlando ancora ad alta voce in quella lingua. Egli giunse presso il bordo di una piccola comunità montana. Sulla veranda di una baita era seduto un uomo anziano. Bredesen continuò a parlare in quella lingua che stava così facilmente e in maniera così naturale uscendo dalla sua bocca. Quell’uomo rispose, parlando rapidamente in una lingua che Bredesen non conosceva. Quando fu evidente che essi non stavano comunicando, quel vecchio parlò in Inglese. ‘Come puoi parlare in Polacco ma non capirlo?’ domandò quel vecchio.

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:36
Stavo parlando in Polacco?’

Quell’uomo si mise a ridere, pensando che Bredesen stesse scherzando. ‘Certo che era Polacco’ disse lui.

Ma Bredesen non stava scherzando. Per ciò che poteva ricordare lui non aveva mai sentito quella lingua prima di allora.

Testimonianza tratta da: John L. Sherrill, They speak with other tongues [Essi parlano in altre lingue], pubblicato da Fleming H. Revell Company, stampato negli USA, Settima stampa, Dicembre 1968, pag. 18-19

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:37

Parlare in altre lingue:

«Un ragazzo cantava in lingua svedese»

… tra i Pentecostali è molto frequente che dei bambini parlino in lingue. In effetti trovai presto il racconto di un evento del genere tra il mucchio di lettere che era sulla mia scrivania. Questo racconto mi fu spedito da William C. Pickthorn, di Palo Alto, in California. Egli riferiva dei fatti che aveva registrato nel suo diario Sabato 30 Luglio, 1932.

Questa storia ebbe luogo durante una riunione di preghiera in una casetta di campagna, che, secondo il mio diario, si tenne a circa due miglia dalla Miniera Noy fuori da Ironwood, nello stato del Michigan. Stavo aiutando un pastore di nome Block che stava cercando di stabilire una chiesa a Ironwood. Il Reverendo Block era pastore di Winegar, nel Wisconsin. Egli aveva reso testimonianza a molte persone nelle città circonvicine e poi aveva chiamato il gruppo evangelistico di cui io ero membro per cercare di capitalizzare quella testimonianza in un gruppo organizzato di credenti.

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:37
Furono tenute delle pubbliche riunioni in una tenda a Ironwood. Un certo numero di persone responsabili che erano ben note nella comunità vennero alla riunione di culto. L’annotazione del 30 luglio riferisce di una visita nella casa della famiglia Erickson. Era presente una signorina che mi aveva parlato la sera precedente. La madre di questa signorina era stata guarita tramite il reverendo Block l’inverno precedente attraverso la preghiera. Tutta la famiglia si era interessata al Battesimo dello Spirito, ma avevano paura di quella esperienza perché gli era stato detto che le ‘lingue’ erano dal diavolo. La mamma disse che desiderava partecipare ad una delle riunioni nella casetta di campagna, ma aveva paura di farlo.

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:37
Alla fine ella fu d’accordo, e fu presente. Notai particolarmente che ella stava osservando un bambino di circa 12 anni, che era seduto sul pavimento con le sue mani giunte attorno alle sue ginocchia. Il bambino stava pregando con fervore. Mentre guardavo, egli cominciò a parlare in una lingua che non potevo capire. Poi egli cominciò a cantare in una lingua che non potevo comprendere.

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:37
La signora Erickson cominciò a piangere. Rimasi proprio turbato, e cercai di scusarmi con lei. La risposta che mi diede fu all’incirca questa: ‘No, questo bambino non mi ha rattristato. Non è per questo che stavo piangendo. Conosco questo bambino da quando è nato. Ero con sua madre quando egli nacque. Egli aveva appena cantato per me un cantico di lode a Dio, un cantico che io non avevo mai sentito prima e che io so lui non ha mai sentito prima, e lui lo ha cantato nella mia lingua, in Svedese, e lui non conosce la mia lingua. Quando lui stava pregando, stava pregando in Svedese!’

Testimonianza tratta da: John L. Sherrill, They speak with other tongues [Essi parlano in altre lingue], pubblicato da Fleming H. Revell Company, stampato negli USA, Settima stampa, Dicembre 1968, pag. 93-94


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Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:38

Parlare in altre lingue:

«Le labbra di Ziba si muovevano rapidamente»

Come Ziba parlava delle cose grandi di Dio in altre lingue

Qui a Mwanza nel Congo Belga, quando vediamo che il tono spirituale delle chiese sembra essere freddo, noi ci raduniamo per tre o quattro giorni, o persino per una settimana per pregare, per ministrare la Parola e aspettare Dio.

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:38
In una di queste occasioni la folla dei credenti era troppo numerosa per un incontro congiunto, così mia moglie portò le donne nell’edificio, un altro missionario andò con i giovani all’ombra del nostro frutteto, mentre io andai con gli uomini a pregare all’ombra di alcuni grossi alberi della foresta. Dopo un tempo di calma preghiera che uno dopo l’altro aprirono, lo Spirito Santo si manifestò nella riunione come un vento in un campo di grano. Tutti cominciarono a pregare, mentre io tenevo d’occhio i presenti per assicurarmi che non ci fosse alcuna eccessiva agitazione o stravaganza.

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:38
Fui colpito dalla serietà di un giovane di nome Ziba, i cui occhi erano chiusi e le cui labbra si muovevano rapidamente. Camminai in punta di piedi attorno al posto in cui lui stava seduto, e mi misi ad ascoltare. Egli non deve essersi accorto della mia presenza. Era un semplice ragazzo di un villaggio e senza dubbio non aveva mai avuto nessuna opportunità di imparare una lingua Europea, dato che noi parliamo e predichiamo alla gente del posto nella loro lingua.

Cosmo.
00venerdì 29 aprile 2011 04:39
Con mia sorpresa egli stava parlando in lingue e potei capire ogni parola di quello che diceva. Era assolutamente perfetto quello che diceva e lo diceva nella mia lingua. Egli stava parlando del ritorno di Cristo sulla terra per regnare, e delle glorie del Suo regno di mille anni. Nel suo parlare non c’era né un opinione nonscritturale né una espressione grammaticalmente scorretta e neppure una traccia di accento straniero! Quello che mi commosse profondamente fu che quel miracolo fu ovviamente solo per la mia personale edificazione. Quando Ziba riprese ad adorare nella sua lingua, io mi allontanai silenziosamente, spaventato, e lui fino ad ora non sa che cosa avvenne durante quella riunione di culto.

W. F. P. Burton

Testimonianza tratta da: W. F. P. Burton, Signs following [Segni che accompagnano], pag. 35-36

[Riportato dal sito "La Nuova Via", curato da Giacinto Butindaro]


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