Visualizza immagine di origine
 
 
 
 
GENESI
 
 
 IN PRINCIPIO DIO CREO' IL CIELO E LA TERRA

                                                                

 

 
Pagina precedente | 1 2 3 4 | Pagina successiva

GRANDI SCOPERTE ARCHEOLOGICHE

Ultimo Aggiornamento: 29/04/2011 18:18
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:41
 
Quota

 Come sorse l'interesse archeologico

Claude James Rich agente della Compagnia Britannica delle Indie Orientali e residente in quell'epoca a Bagdad, cioè a soli km. 80 a N.E. dal luogo dove sorgeva l'antica Babilonia, incuriosito da alcuni mattoni recanti iscrizioni, portatigli da un suo collega, si recò nel 1811, a visitare la località rimanendovi 10 giorni durante i quali disegnò le mappe della vasta distesa di collinette che una volta era stata Babilonia. Servendosi dell'aiuto degli indigeni effettuò scavi trovando alcune tavolette che portò con sé a Bagdad.

Nel 1820 visitò Mousul trascorrendovi 4 mesi tracciando la carta delle collinette che si trovavano immediatamente al di là del fiume e che egli riteneva dovesse trattarsi di Ninive. Raccolse tavolette ed iscrizioni che né egli né alcun altro furono in grado di decifrare.

Il francese Paolo Emilio Botta, console a Mousul, cominciò nel 1842 a scavare in queste collinette, e nei dieci anni successivi riportò alla luce il magnifico palazzo di Sargon a Khosabad.

L'inglese Sir Austen Layard, chiamato "il padre dell'assiriologia", scoprì a Ninive e Calah (l'attuale Nimrod), dal 1845 al 1851, le rovine dei palazzi di cinque re assiri di cui i nomi si trovano nella Bibbia, oltre alla grande biblioteca di Assurbanipal che si calcola contenesse 100.000 volumi.

Da allora decine di spedizioni francesi, inglesi, tedesche ed americane messesi all'opera, scavarono in queste alture lungo tutta la valle del Tigri e dell'Eufrate, rinvenendovi centinaia di migliaia di tavolette recanti iscrizioni, insieme a monumenti risalenti agli albori del genere umano. Il lavoro continua ancor oggi, ed un fiume di antiche iscrizioni continua a riversarsi nei musei di tutto il mondo.

Queste iscrizioni in una lingua oramai fuori uso da tempo immemorabile e quindi dimenticata, rivestivano però un'importanza tale che grandi studiosi furono presi da interesse per la loro decifrazione.

Estate 2004

Gerusalemme: Scoperto sistema idrico

JH
Gerusalemme: scoperto imponente sistema idrico del tempo di Ezechia

L'estate scorsa, dopo due mesi di scavi in una grotta vicino al Kibbutz Tzuba, nei pressi di Gerusalemme, gli archeologi israeliani hanno scoperto un sistema idrico risalente al tempi del re Ezechia, 8° secolo a.C., e scavato nella roccia.
 

OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:43
 
Quota

La valle dell'Eufrate


La valle del Tigri e dell'Eufrate è il luogo dove vissero i primi abitanti della Terra e dove inizia la storia biblica. Attualmente essa è cosparsa di piccole alture, avanzi di antiche città, ivi comprese le prime che furono mai costruite. Queste città venivano costruite con mattoni. I rifiuti venivano gettati nelle strade o dalle mura. Quando si riparavano le case le si portavano a livello della strada e quando venivano abbandonate o distrutte in guerra, e in seguito rioccupate, invece di sgomberare le rovine si provvedeva a livellarle come base per una nuova città. Essendo composte di mattoni che in parte si rompevano ed in parte si disintegravano, queste rovine avrebbero formato una base abbastanza solida per la città che vi sorgeva sopra. La nuova città avrebbe così sepolto sotto di sé gli avanzi ed i rifiuti della precedente.
OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:43
 
Quota

Queste collinette divenivano così sempre più alte e vaste, una città sopra l'altra. Quando venivano definitivamente abbandonate e le mura battute dalle piogge di disintegravano, si formava un rivestimento di terra. Con l'andar del tempo le tempeste di sabbia ricoprivano queste elevazioni sotto le quali si celavano i segreti della vita e della civiltà dei popoli che vi avevano abitato.

OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:43
 
Quota

Alcuni di questi cumuli raggiungono e superano i 30 metri d'altezza e coprono i resti di circa venti e più città, ciascuna con un suo strato definito e distinto contenente utensili, vasellame, rifiuti, documenti ed avanzi vari di civiltà lasciati da quei popoli. Scavando in queste collinette, gli archeologi sono pervenuti fino alla base costituita dalle prime città, scoprendovi cose che confermano in maniera straordinaria, integrandola ed illustrandola, la storia biblica.

OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:44
 
Quota

L'ORIGINE DELLA SCRITTURA PRIMA DEL DILUVIO


Beroso riferiva una tradizione secondo cui Xisuthrus, il Noè babilonese seppellì a Sipar, prima del Diluvio, i sacri scritti su tavolette di terracotta riportandoli in seguito alla luce. Presso gli Arabi e gli Ebrei esisteva una tradizione attestante che la scrittura venne inventata da Enoc che lasciò anche un certo numero di libri.



Un Antico re babilonese annotava che "egli amava leggere gli scritti dell'età prima del Diluvio". Assurbanipal, fondatore della grande biblioteca di Ninive, faceva riferimento ad "iscrizioni del tempo prima del Diluvio"


OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:44
 
Quota

LIBRI DELL'EPOCA ANTERIORE AL DILUVIO

Sono state ritrovate alcune iscrizioni di epoca anteriore al Diluvio. Una tavoletta pittografica rinvenuta a Kish dal Dr. Langdon sotto un deposito formato dal Diluvio. Dei Sigilli trovati a Fara dal Dr. Schmidt sotto uno strato formato dal Diluvio. Anche il Woolley trovò ad Ur dei sigilli di epoca anteriore al Diluvio.

OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:45
 
Quota

I sigilli furono la prima forma di scrittura, rappresentanti il nome di una persona, identificando la proprietà di una cosa e servendo da firma ai contratti, alle lettere, alle ricevute ed a varie forme di scritti. Ciascuno aveva il proprio sigillo il quale veniva inciso a mezzo di delicate seghe o trapani su piccoli pezzi di pietra o di metallo. Venivano adoperati calcandoli su tavolette di argilla ancora molle.

OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:45
 
Quota

IL MATERIALE PER LA SCRITTURA


Le parole "scrittura", "libro", "inchiostro", sono comuni a tutte le ramificazioni della lingua semitica, e questo sembra indicare che lo scrivere in un libro mediante l'inchiostro doveva essere noto agli antichi semiti prima ancora della loro suddivisione nelle varie razze. In Babilonia si adoperavano per lo più tavolette di argilla, mentre gli Egiziani usavano per scrivere, la pietra, la pelle e il papiro. Quest'ultimo materiale, che fu l'immediato precursore della carta, veniva ricavato da canne palustri varianti in diametro da cm. 5 a 8 ed in altezza da 3 a 5 metri. Esso veniva ridotto in strisce disposte a croce in strati alternati, bagnate e pressate. Se ne formavano dei fogli o rotoli, larghi di solito cm. 30 e lunghi fino a 3 metri. Per scrivere venivano a volte usati anche cocci di vasellame.

LA SCRITTURA ALFABETICA

La scrittura a caratteri alfabetici costituì un ulteriore passo avanti. In essa i segni presero a rappresentare parti di sillabe o lettere; si trattava quindi di una forma semplificata di scrittura, in cui con circa 26 diversi segni si potevano esprimeretutte le parole per le quali prima occorrevano 500 segni cuneiformi. La scrittura alfabetica ebbe inizio prima del 1500 A.C.
OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:46
 
Quota

IL CODICE DI AMMURABI


Il codice è una delle più importanti scoperte che siano mai state fatte. Ammurabi, re di Babilonia verso il 2000 A.C., fu contemporaneo di Abramo, e viene comunemente identificato dagli assiriologi con l'Amrafel di Gen. 14, uno dei re inseguiti da Abramo per liberare Lot. Egli fece raccogliere e codificare dai suoi scribi le leggi del regno, facendole poi scolpire su pietre da porre nelle principali città; una di queste poste in Babilonia, fu rinvenuta nel 1902, tra le rovine di Susa da una spedizione francese guidata da M. I. de Morgan e si trova ora al Louvre di Parigi. Si tratta di un blocco, finemente levigato, di diorite nera, alto metri 2,40, largo cm. 60 e dello spessore di cm. 45 circa, di forma ovaleggiante, magnificamente tagliato. Esso reca sui quattro lati iscrizioni cuneiformi in lingua semitica babilonese per una lunghezza di 4000 righe corrispondenti alla grandezza media di uno dei libri della Bibbia; la più lunga iscrizione cuneiforme sinora scoperta. Diviene rappresentato Ammurabi nell'atto di ricevere le leggi del dio sole Samash. Queste leggi trattavano l'adorazione degli dei, l'amministrazione della giustizia, tributi, salari, interessi, prestiti monetari, proprietà, dispute, matrimoni, società commerciali, opere pubbliche, costruzioni di canali, manutenzione degli stessi, regolamenti riguardanti i servizi merci e passeggeri per canali e vie carovaniere, commercio con l'estero, e molti altri argomenti. Si tratta di un libro su pietra, non una copia, ma l'originale autentico, risalente ai tempi di Abramo e tuttora esistente, che reca testimonianza non solo di una ben progredita giurisprudenza, ma anche del fatto che sin dai tempi di Abramo la letteratura aveva raggiunto una notevole fioritura.
OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:47
 
Quota

BLIBIOTECA E SCUOLA AI TEMPI DI ABRAMO



Ad Ur, città di Abramo, a Lagash, Nippur, Sippar, ed in tutte le città importanti di Babilonia, collegate a scuole e templi esistevano biblioteche ricche di migliaia di volumi: dizionari, grammatiche, opere di consultazione, enciclopedie, annuari ufficiali, opere di matematica, astronomia, geografia, religione e politica. Fu un periodo di grande attività letteraria; in esso infatti videro la luce molti dei capolavori fatti copiare da Assurbanipal per la sua grande biblioteca di Ninive. Quando Abramo visitò l'Egitto ivi esistevano migliaia di iscrizioni su monumenti di pietra, su papiro e pelle in Canaan, presso Hebron, città di Abramo, esisteva una città chiamata "Kiriath-Sefer" o "città degli scrivani" indicante così una città nella quale era sviluppato il gusto letterario.



Ad Ur nello strato dell'Epoca di Abramo, il Woolley scoperse una scuola con 150 tavolette per esercizi scolastici, testi di matematica, medicina e storia, ed una grande tavoletta colonne a parallele con la coniugazione completa di un verbo sumerico ed il suo equivalente semitico. Nulla ci vieta di pensare che Abramo abbia potuto frequentare questa scuola.


OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:48
 
Quota

ABRAMO E GLI SCRITTI SACRI



Abramo dové ricevere senza dubbio da Sem (figlio di Noè), la storia della Creazione, della caduta dell'Uomo e del Diluvio. Egli aveva ricevuto da Dio la chiamata a divenire il fondatore della nazione attraverso la quale un giorno l'intera razza umana sarebbe stata benedetta e la sua vita si svolse in una società colta, fra libri e biblioteche. Abramo fu un uomo che aveva doti di condottiero e fede nelle proprie convinzioni. Certamente dové fare attente ed accurate copie di narrazioni e documenti tramandatigli dai suoi avi, ai quali aggiunse la storia della sua vita e le promesse fattegli da Dio, trascrivendole su tavolette di argilla nel linguaggio cuneiforme, affinché fossero tramandate per gli annali della nazione che si accingeva a fondare.
OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:48
 
Quota

PROVE STORICHE DELL'ESISTENZA DI GESU'


Nonostante l'inconfutabile evidenza dell'accuratezza e della fedeltà storica del Nuovo Testamento della Bibbia, molte persone rifiutano di accettarne e crederne il contenuto perché vogliono un riscontro in fonti non bibliche e non cristiane che ne avvalorino le affermazioni.

Alcuni agnostici ed atei affermano che escludendo "qualche oscuro riferimento in Giuseppe Flavio e simili", non ci sono prove storiche della vita di Gesù al di fuori della Bibbia.

La realtà è che tali prove esistono in gran numero, e in questo articolo ne osserveremo qualcuna.

OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:49
 
Quota

Prove dagli annali di Tacito
Cominciamo con un passaggio che lo storico Edwin Yamauchi definisce "probabilmente il riferimento più importante a Gesù al di fuori del Nuovo Testamento". Riportando la decisione dell'imperatore Nerone di riversare sui Cristiani la colpa dell'incendio che distrusse Roma nel 64 d.C., lo storico Cornelio Tacito scrisse:

"Nerone riversò la colpa . . . su una classe odiata per le loro abominazioni, chiamati Cristiani dal popolo. Christus, da cui il loro nome ha origine, subì l'estrema condanna durante il regno di Tiberio per mano di . . . Ponzio Pilato" (Tacitus, Annali XV, 44).
Cosa possiamo apprendere da questo antico (e piuttosto animoso) riferimento a Gesù e ai primi Cristiani? Notiamo, innanzi tutto, che Tacito riporta che il titolo di Cristiani deriva da una persona realmente esistita, chiamata Christus, il nome latino per Cristo. Di lui si dice che ha subìto "l'estrema condanna", alludendo ovviamente al metodo romano di praticare l'esecuzione capitale mediante la crocifissione.
Questi avvenimenti sono avvenuti "durante il regno di Tiberio" e per decisione di Ponzio Pilato. Ciò conferma le affermazioni del Vangelo sulle circostanze della morte di Gesù.


OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:50
 
Quota

Tacito riporta anche le seguenti notizie sulla persecuzione verso i cristiani:

"Alla pena vi aggiunse lo scherno: alcuni ricoperti con pelli di belve furono lasciati sbranare dai cani, altri furono crocifissi, ad altri fu appiccato il fuoco in modo da servire d'illuminazione notturna, una volta che era terminato il giorno. Nerone aveva offerto i suoi giardini per lo spettacolo e dava giochi nel Circo, ove egli con la divisa di auriga si mescolava alla plebe oppure partecipava alle corse con il suo carro. . . . [I cristiani] erano annientati non per un bene pubblico, ma per soddisfare la crudeltà di un individuo."
Come Tacito, anche Svetonio (120 d.C.) fece riferimento a Gesù ed i suoi seguaci nella Vita di Claudio e nelle Epistole (X, 96).

OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:50
 
Quota

Prove da Plinio il Giovane
Un'altra importante fonte di prove storiche su Gesù e sui primi Cristiani si trova nelle lettere di Plinio il Giovane all'imperatore Traiano. Plinio fu allievo del famoso retore Quintiliano, ed era il governatore romano di Bitinia, in Asia Minore, e del Ponto. Egli ci ha lasciato una raccolta di epistole contenute in 10 libri, l'ultimo dei quali contiene il carteggio ufficiale tra lui e l'imperatore Traiano. Queste lettere risalgono per lo più al periodo del governatorato di Plinio in Bitinia, ovvero agli anni 111-113, e sono una fonte documentaria di eccezionale importanza.

In una delle sue lettere, egli chiede consiglio a Traiano sul modo più appropriato di condurre le procedure legali contro le persone accusate di essere Cristiane (cfr. Plinio, Epistole X,96).
Plinio dichiara di avere necessità di consultare l'imperatore riguardo a tale questione, poiché un gran numero di persone, di ogni età, sesso e ceto sociale, erano state accusate di essere Cristiani.

OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:50
 
Quota

Il procedimento di Plinio è il seguente: egli interroga i presunti Cristiani, e se essi risultano tali, e non ritrattano entro il terzo interrogatorio, li manda a morte. Per coloro che neghino di essere Cristiani, o dicano di esserlo stato in passato, anche vent'anni prima (allusione alle apostasie dovute alla persecuzione di Domiziano?), egli pretende la dimostrazione di quanto affermano, inducendoli a sacrificare agli dei, a venerare l'effigie dell'imperatore e a imprecare contro Gesù Cristo.

A un certo punto della sua lettera, Plinio riporta alcune informazioni sui Cristiani:

"Essi avevano l'abitudine di incontrarsi in un certo giorno prestabilito prima che facesse giorno, e quindi cantavano in versi alternati a Cristo, come a un dio, e pronunciavano il voto solenne di non compiere alcun delitto, né frode, furto o adulterio, né di mancare alla parola data, né di rifiutare la restituzione di un deposito; dopo ciò, era loro uso sciogliere l'assemblea e riunirsi poi nuovamente per partecipare al pasto - un cibo di tipo ordinario e innocuo" (Plinio, Epistole, trad. di W. Melmoth, revis. di W.M.L. Hutchinson, vol. II, X,96).
OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:50
 
Quota

Questo passaggio ci fornisce un interessante scorcio della vita e delle pratiche dei primi Cristiani. Innanzi tutto, leggiamo che i Cristiani si incontravano regolarmente un certo giorno per adorare. Poi, leggiamo che la loro adorazione era diretta a Cristo, e ciò dimostra che essi credevano fermamente nella Sua divinità.
Inoltre, la frase di Plinio che sottolinea come i Cristiani cantassero inni a Cristo "come a un dio", viene interpretata da uno studioso come riferimento al fatto singolare che, "a differenza degli dèi che venivano adorati dai romani, Cristo era una persona che era vissuta sulla terra" (M. Harris, "References to Jesus in Early Classical Authors"). Se questa interpretazione è corretta, allora Plinio comprendeva che i Cristiani stavano adorando una persona realmente esistita che però reputavano essere Dio stesso. Questa conclusione concorda perfettamente con la dottrina della Bibbia secondo cui Gesù è Dio ma venne nel mondo come uomo.

OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:51
 
Quota

Non solo la lettera di Plinio ci conferma ciò che i primi Cristiani credevano sulla persona di Gesù, ma rivela anche la grande considerazione in cui tenevano i Suoi insegnamenti. Ad esempio, Plinio nota che i Cristiani "pronunciavano il voto solenne" di non violare alcuno standard morale, il che trova la sua fonte negli insegnamenti e nell'etica di Gesù. Inoltre, il riferimento di Plinio all'usanza Cristiana di condividere un pasto comune fa evidentemente riferimento alla loro osservanza di prescrizioni Cristiane come la comunione fraterna e lo "spezzare il pane" insieme, di cui parla il Nuovo Testamento (Habermas, "The Historical Jesus").

Plinio sottolinea anche che il loro era "un cibo di tipo ordinario e innocuo", quindi rigetta le false accuse di "cannibalismo rituale" sollevate da alcuni pagani, come Cecilio (cfr. Bruce, "Christian Origins", 28), insieme ad altre simili dicerie (infanticidio, riunioni edipodee e cene tiestee in cui ci si cibava di infanti), e non ritiene i Cristiani pericolosi membri di sodalizi sovversivi.

OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:51
 
Quota

Circa le molte calunnie contro i Cristiani (su cui aveva anche fatto leva Nerone per accusarli dell'incendio di Roma), il cartaginese Quinto Settimio Fiorente Tertulliano (160-222 circa), avvocato e letterato, dichiarò espressamente che esse non avevano nulla a vedere con i motivi delle sentenze di morte: "Le vostre sentenze", scrive, "muovono da un solo delitto: la confessione dell’essere cristiano. Nessun crimine è ricordato, se non il crimine del nome". Egli anzi cita la formula di queste sentenze: "In fin dei conti, che cosa leggete dalla tavoletta? 'Egli è cristiano.' Perché non aggiungete anche omicida?".

OFFLINE
Post: 953
Sesso: Maschile
29/04/2011 17:51
 
Quota

Prove da Giuseppe Flavio
Quelli che forse sono i riferimenti più notevoli a Gesù al di fuori della Bibbia, si trovano negli scritti di Giuseppe Flavio, uno storico giudeo-romano del primo secolo (nacque nel 37 d.C.), che fu prima delegato del Sinedrio e governatore della Galilea, ed in seguito consigliere al servizio dell'imperatore Vespasiano e di suo figlio Tito.

Nelle sue "Antichità giudaiche", egli menziona diverse volte Gesù e i Cristiani. In uno dei riferimenti descrive la condanna di un uomo chiamato Giacomo da parte del Sinedrio. Secondo Giuseppe Flavio, questo Giacomo era "il fratello di Gesù, detto Cristo" (Giuseppe Flavio, Antichità XX,200).

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 4 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 13:27. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com